Giro d’Italia 2024, impresa di Julian Alaphilippe che vince in solitaria dopo oltre 100 km di fuga!

Grande impresa di Julian Alaphilippe che rompe il ghiaccio al Giro d’Italia 2024 al termine di una lunghissima fuga. Il due volte campione iridato ha conquistato il primo successo della sua carriera alla Corsa Rosa sul traguardo di Fano, che ha tagliato in solitaria, dopo essere stato praticamente tutto il giorno in fuga insieme a Mirco Maestri (Polti-Kometa), che però ha ceduto sull’ultimo muro di giornata, concludendo poi al nono posto. Il francese della Soudal Quick-Step ha quindi trovato una vittoria, che gli mancava da quasi un anno (dal Giro del Delfinato 2023), al termine di una fuga di coppia durata 120 chilometri.

Alle sue spalle, ad una trentina di secondi, Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) ha regolato in una volata a due Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck) per la seconda piazza. Da segnalare, inoltre, il quinto e il sesto posto di Christian Scaroni (Astana Qazaqstan) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling), anche loro protagonisti della nutrita fuga di giornata. Tutto relativamente tranquillo, invece, nel gruppo Maglia Rosa con Tadej Pogacar che ha trascorso una giornata senza insidie.

Il video dell’arrivo

Il racconto della Tappa

Partenza lanciatissima, come prevedibile. Uno dei primi attacchi lo porta Matteo Trentin (Tudor), che si avvantaggia insieme a Enzo Paleni (Groupama-FDJ). Su di loro si porta poco dopo Roel van Sintmaartensdijk (Intermarché-Wanty). I tre vanno via di comune accordo e approfittano della confusione, data dai tantissimi tentativi di contrattacco in testa al gruppo, per arrivare ad avere una trentina di secondi di vantaggio.

Dietro, però, sono troppi i corridori a voler andare all’attacco. Fra questi ci sono Filippo Ganna (Ineos) ed Edoardo Affini (Visma|Lease a Bike), che con una trenata congiunta annullano di fatto il vantaggio dei tre attaccanti, quando i chilometri percorsi sono 33. Un altro tentativo significativo lo portano Partono ora Georg Steinhauser (EF Education EasyPost) e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), raggiunti poi da Daan Hoole (Lidl-Trek), Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) e Simon Clarke (Israel-Premier Tech). Sulle loro ruote si portano però altri corridori e, a forza di scatti, il gruppo si compatta nuovamente.

Clarke rimane però nella zona delle operazioni e va via nuovamente, con Affini, Michael Hepburn (Jayco-AlUla) e Mirco Maestri (Polti-Kometa). Il gruppo rallenta e i 4 lasciano il lungomare, dopo 51 km di gara, con 1’11” di vantaggio. La prima ascesa del giorno rappresenta però lo scenario ideale per rimescolare le carte: accelera Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) cui vanno dietro Ewen Costiou (Arkéa-B&B), Benjamin Thomas (Cofidis), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan) e Jhonatan Narváez (Ineos), che raggiungono i 4 battistrada al km 61 di gara. Alle loro spalle si lancia Pelayo Sánchez (Movistar) e più indietro un nuovo gruppetto prova a mettersi in caccia: a comporlo sono Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Rubén Fernández (Cofidis), Michael Valgren (EF Education EasyPost), Matteo Trentin (Tudor), Lilian Calmejane (Intermarché Wanty), Dion Smith (Intermarché Wanty), Juan Pedro López (Lidl-Trek), Kevin Vermaerke (dsm-firmenich PostNL) e Luka Mezgec (Jayco – AlUla).

Prima Sánchez e poi gli inseguitori (senza Mezgec, che nel frattempo si è staccato) raggiungono i 9 al comando, con Alaphilippe che morde il freno e allunga di nuovo, seguito dal solo Maestri. In testa al gruppo, però, non c’è ancora pace e si avvantaggiano altri 18 corridori: Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Cyril Barthe (Groupama-FDJ), Laurence Pithie (Groupama-FDJ), Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Mikkel Frølich Honoré (EF Education EasyPost), Attila Valter (Team Visma | Lease A Bike), Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL), Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Nairo Quintana (Movistar Team), Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling Team), Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), Luka Mezgec (Jayco – AlUla), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Rui Oliveira (UAE Team Emirates), Domenico Pozzovivo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Jasha Sütterlin (Bahrain Victorious), che strada facendo riprendono anche Mezgec.

Si arriva così al traguardo volante di Recanati con Alaphilippe e Maestri in testa e con un “gruppone” di inseguitori, dato che i due tronconi di contrattaccanti si uniscono, a 1’11” di ritardo. Il gruppo Maglia Rosa, in quel momento, è quasi 4′ minuti più indietro. La situazione sembra star bene alla UAE, con il vantaggio degli attaccanti che aumenta. Tocca così alla Bahrain Victorious prendere in mano le redini del gruppo, lungo la strada che sale verso Osimo. Sugli strappi successivi, fra gli inseguitori si muovono Bayer, Scaroni e Costiou, con questi ultimi due che riescono a prendere una decina di secondi di vantaggio. Dietro, è Ganna a reagire, lanciando il contrattacco di Narvaez, azione che causa un frazionamento: con l’ecuadoriano restano Hermans, Thomas, Valgren, Smith, Clarke, Leemreize e Trentin. Costiou è rallentato da un problema al cambio e il suo guaio condiziona anche Scaroni: i due vengono raggiunti e il francese scivola ancora più indietro dopo aver dovuto cambiare bicicletta, mentre l’italiano riesce a restare nel gruppetto di inseguitori, nel quale si fatica a trovare una intesa.

Alle loro spalle nel secondo gruppo la situazione è ancora peggiore, con gli uomini di media classifica che sarebbero i più interessati a tirare, ma Hirt ha Alaphilippe davanti e gli altri non possono spendersi troppo. La collaborazione manca così del tutto e il distacco, dopo essere rimasto a lungo attorno ai due minuti, finisce per aumentare progressivamente, con il gruppo della Maglia Rosa dietro che intanto si organizza, grazie soprattutto alla Bahrain – Victorious, che tiene il gap attorno ai sei minuti.

I due battistrada sono gli unici che proseguono con intesa perfetta, senza risparmiarsi  né farsi domande e il risultato si vede a livello cronometrico, riuscendo a tenere a circa 90 secondi i primi inseguitori. La situazione cambia solamente entrando nei 30 chilometri finali, quando Narvaez scuote il gruppetto di inseguitori con una azione che sembra svegliare tutti. Se infatti ormai alle loro spalle è finita, con il gap ormai salito a cinque minuti e il gruppo Maglia Rosa non molto dietro, i nove alle spalle della coppia di testa cominciano a rimontare sfruttando un momento in cui la strada è pianeggiante.

Il gap scende così a un minuto nei venti chilometri conclusivi, ma davanti trovano ancora le forze per insistere nella loro azione, arrivando ai piedi del Monte Giove con u margine ancora di 45 secondi. Qui Alaphilippe resta subito da solo, con maestri che inevitabilmente lo deve lasciar andare. Dietro di loro arriva subito il forcing di Valgren, seguito solamente da Hermans, Narvaez e Scaroni, con i quali va a riprendere Maestri, ormai stremato.

In vista del GPM Hermans rilancia e alla sua ruota resta solo Narvaez, ma i due hanno ancora 40 secondi di ritardo da Alaphilippe, che si tuffa in discesa, dopo leultimissime rampe di salita, con 35″ di margine. Il due volte iridato pennella le curve in discesa, guadagnando nuovamente terreno sugli inseguitori, rilassandosi solo nell’ultimo chilometro, quando finalmente ha ormai chiaro che la vittoria è sua. Alle sue spalle Narvaez regola allo sprint Hermans, con i due che resistono al rientro di Scaroni e Valgren.

Più dietro il gruppetto di Trentin che ha ripreso a sua volta Maestri, mentre il gruppo chiude con un ritardo di 5’26”. Non molto da segnalare tra gli uomini di classifica, se non il gran lavoro della Bahrain – Victorious, che prova anche un forcing in un momento di vento, ma senza mai riuscire a fare realmente la differenza, e una accelerazione sull’ultimo muro da parte della Bora-hansgrohe, ma anche qui senza conseguenze.

 

Risultato Tappa 12 Giro d’Italia  2024

Classifiche Giro d’Italia 2024

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